Champs-Elysees - Sandro Gozi

Il nuovo governo francese è al lavoro, nonostante le vacanze estive, e l'esame dei testi legislativi è iniziato all'Assemblea nazionale. Il Primo Ministro ha presentato il suo discorso di politica generale ai deputati, delineando le principali priorità dell'esecutivo. La mozione di censura presentata dall'Unione delle Sinistre è stata respinta a grande maggioranza, senza nemmeno essere votata da tutti i deputati di sinistra.

Lunedì mattina è stato nominato il nuovo governo di Elisabeth Borne. Nessun governo di unità nazionale con i partiti di opposizione, ma un ampio spazio lasciato agli alleati di Renaissance, il nuovo nome del partito di Emmanuel Macron, tra cui il MoDem di François Bayrou o Orizzonti di Edouard Philippe. Il Nupes presenterà una mozione di censura contro il nuovo governo, mentre Elisabeth Borne non chiederà un voto di fiducia.

In questa puntata di Champs Elysèes la politica francese vista da vicino. Buon ascolto.

I Francesi non hanno eletto una chiara maggioranza all'Assemblea Nazionale. Il Rassemblement National ha ottenuto una svolta storica con 89 deputati su 577. Ensemble! la coalizione guidata da Emmanuel Macron, ha ottenuto un risultato ben al di sotto delle proprie aspettative con 246 deputati, ben lontani dalla maggioranza assoluta di 289. L'Unione della Sinistra ha ottenuto solo 142 deputati, lontano dai suoi obiettivi, e sta già iniziando a dividersi. Jean-Luc Mélenchon come primo ministro è una lontana distopia. Il punto cruciale è ora con i repubblicani, che hanno ottenuto 64 seggi. La Francia dovrà riscoprire una cultura del compromesso...

Dopo il primo turno delle elezioni legislative, il partito presidenziale e l'Unione delle Sinistre (Nupes) sono testa a testa in termini di voti a livello nazionale. Nel dettaglio delle circoscrizioni, i candidati di Ensemble! sono in vantaggio in quanto dispongono di riserve di voti, tra cui l'elettorato di destra che vuole bloccare Jean-Luc Mélenchon. Il risultato finale sarà vicino e Ensemble! non è sicuro di ottenere la maggioranza assoluta. Allo stesso tempo, il RN ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre alle elezioni legislative (quasi il 19% dei voti) e potrà formare un gruppo parlamentare all'interno dell'Assemblea Nazionale, che garantisce risorse e tempo di parola aggiuntivo in aula. La chiave del secondo turno sta nella mobilitazione: il 52% degli elettori si è astenuto al primo turno, un record sotto la Quinta Repubblica, e i candidati stanno cercando di mobilitare gli astensionisti a tutti i costi questa settimana, perché solo loro possono fare la differenza.

Dopo diverse settimane di silenzio, E. Macron ha ripreso la sua leadership con una lunga intervista su tutta la stampa regionale, che ha tracciato la rotta e il nuovo metodo promesso. Ricorda inoltre che la scelta del Primo Ministro spetta al Presidente della Repubblica, lasciando intendere che Jean-Luc Mélenchon non sarà mai nominato Primo Ministro. Lo scorso fine settimana si è svolto il primo turno delle elezioni legislative in Francia, e ovunque il partito macronista è passato al secondo turno.

In questa puntata: Mancano solo due settimane al primo turno delle elezioni legislative francesi. La sinistra si spacca e gonfia i costi del suo programma: oltre 100 miliardi di euro in totale. La presidente della regione Occitanie, Carole Delga, si è messa alla testa della fionda anti-unione della sinistra. Al centro, i ministri sono in riserva e alcuni fanno campagna elettorale, senza alcun effetto "wow". Infine, a destra, Les Républicains stanno cercando di esistere, mentre Marine Le Pen sta facendo una campagna al minimo e fatica a convincere.

In questa puntata di Champs Elysèes parleremo del nuovo assetto politico del governo francese voluto da Macron. I nuovi temi: scuola salute e transizione ecologica. Varie conferme e volti nuovi. Buon ascolto.

Dopo due primi ministri di destra, lunedì Emmanuel Macron ha nominato Elisabeth Borne, una donna di sinistra che dovrà gestire direttamente il dossier della transizione ecologica. Il nuovo governo sarà nominato entro la fine della settimana e dovrà incarnare i principali progetti del mandato quinquennale. Infine, Jean-Luc Mélenchon e Marine Le Pen si stanno preparando per le elezioni legislative e per la loro successione all'interno dei rispettivi partiti, poiché nessuno dei due intende ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali del 2027.

La battaglia delle elezioni legislative si sta preparando. L'unione della sinistra innaturale, che propugna la disobbedienza europea, si opporrà all'estrema destra euroscettica e ai candidati dell'alleanza di centro. Il governo si dimetterà entro lunedì prossimo, e un nuovo governo sarà nominato da Emmanuel Macron.

I negoziati per le elezioni legislative sono in pieno svolgimento in Francia. L'estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon (LFI) si è assicurato un'alleanza con i Verdi di Yannick Jadot (EELV) e il Partito Comunista. Il Partito Socialista non ha ancora ufficializzato l'accordo, ma sarebbe una rottura senza via di ritorno. I repubblicani di destra stanno cercando di salvare il loro centinaio di deputati nell'Assemblea Nazionale, ma senza un'alleanza, sarà difficile. Infine, la Francia sta cercando il suo prossimo governo e il presidente Macron deve trovare il giusto equilibrio per raccogliere più persone possibili intorno al suo progetto

In questa puntata di Champs Elysèes parliamo della vittoria di Macron e delle reazioni in Italia

In questa puntata di Champs Elysèes la politica francese vista da dentro

In questa puntata di Champs Elysèes, la politica francese vista da dentro.

La politica francese vista da dentro a cura di Sandro Gozi

La politica francese vista da dentro a cura di Sandro Gozi

A meno di un mese dal primo turno delle elezioni presidenziali, E. Macron (LREM) appare più forte che mai con oltre il 30% delle intenzioni di voto. V. Pécresse (LR) crolla all'11%, dietro i due candidati di estrema destra E. Zemmour e M. Le Pen (RN). È difficile dire chi si qualificherà per il secondo turno, a parte E. Macron. I programmi dei candidati sono finalizzati anche se non ancora completamente noti, poiché la guerra in Ucraina sta disturbando notevolmente questa già difficile campagna.

I 12 candidati alle elezioni presidenziali francesi sono noti ! Il presidente Macron si è dichiarato l'ultimo giorno in una lettera ai francesi e ha ricevuto il sostegno di molti ex politici. Ora è molto avanti nei sondaggi, con oltre il 30% delle intenzioni di voto. L'ultimo mese della campagna si apre in un contesto molto particolare, dove la situazione geopolitica e il potere d'acquisto sono diventati le principali preoccupazioni dei francesi.

l politica francese vista da dentro

La crisi ucraina rimanda l'inizio della campagna elettorale del presidente uscente, Emmanuel Macron, anche se la sua candidatura non è in dubbio e "tutto è pronto" secondo le sue strette relazioni. A destra, l'abbandono del Rassemblement National a favore di Eric Zemmour continua, e di conseguenza l'estrema destra francese è chiaramente divisa. infatti, la sinistra continua a dividersi : l'ex candidata del Partito socialista, Ségolène Royal, finalista nel 2007 contro Nicolas Sarkozy, ha dato il suo sostegno a Jean-Luc Mélenchon per "voto utile".